sabato 20 luglio 2013

“CLAMOROSO AL CIBALI!”




13 Luglio, ore 18:00.

“Chiamami quando puoi sono a Bibbiena”

L’sms sul telefono mi ha fatto subito pensare che potesse essere successo qualcosa.
Ma cosa?
 La curiosità non ha il tempo di elaborare tante conclusioni visto che chiamo subito Carlo che mi riferisce l’inaspettata notizia. “Ho parlato con quelli dell’organizzazione. Ci hanno fatto i complimenti! SIAMO ARRIVATI TERZI!!
Come il gradino più basso di un podio possa essere motivo di dispiacere o di rammarico (in questo caso) non lo capisco proprio!
La notizia è per noi come un lampo a ciel sereno. Inaspettata tanto quanto straordinaria!




Ma andiamo per ordine.

Da settimane oramai, in occasione dei nostri consueti ritrovi del sabato mattina e non solo, parliamo di Birbiena 2013, importante manifestazione legata al mondo della birra artigianale.

Le frasi più ricorrenti durante tali discussioni sono: -”che birrifici ci saranno?”-”ah, quest’anno di certo non possiamo non andare a farci una bella degustazione”-”Sì, ma…. cosa vogliamo sentire? IPA, Stout, Porter, Bitter…. Dobbiamo decidere prima, mica possiamo andare lì e pensare di riuscire  in un pomeriggio o in una sera a sentire tutto! (frase molto molto molto molto provocatoria)”-“Già…e per tornare? Non possiamo trasferirci a tempo indeterminato a Bibbiena, chi è lo sfigato che dovrà guidare?”-…..
Poi arriva l’idea… “Sentite, ma perché non portiamo una nostra birra al “Concorso Homebrewes"?
Si tratta di un concorso di birre prodotte home-made da chi professionista non è, da chi fa birra per passione all’interno delle proprie mura domestiche. E’ il concorso che fa per noi. Stile libero, modalità di preparazione libera.
Dai… Andiamo… Ma che ce ne frega poi di metterci la faccia nel caso la competizione si riveli un disastro? (A Bibbiena, pensiamo ad alta voce, chi c….o ci conosce?)”
L’occasione è l’ideale per poter far sentire uno dei nostri prodotti a qualche fino palato, a chi di se ne intende, a dei veri e propri sommelier della birra (visto che il concorso prevede la valutazione da parte di una giuria tecnica e qualificata, oltre ad esserci anche un premio assegnato da una giuria popolare di utenti con poca esperienza di degustazione).
Prendiamo quindi la decisione di partecipare come se il concorso fosse per noi un esame di formazione (anzi direi un vero e proprio esame di correzione), un necessario step di miglioramento, fiduciosi del fatto che la giuria tecnica possa, attraverso la comprensione dei difetti della nostra birra, indicarci quali possano essere stati i problemi che li hanno scaturiti e, di conseguenza, illuminarci sulle soluzioni da adottare.



"Ok (dilemma)…. ma quale birra portare?????"
 Delle birre in nostro possesso al momento nessuna infatti ha completato, perlomeno in base alla nostra pianificazione, la maturazione in bottiglia e poche sono quelle che si avvicinano a tale traguardo; oltretutto tra queste ci sono le Weizein che di certo non sono da far assaggiare (vedi post: ”Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”).
 Siamo costretti a portare la nostra Helles.
Dico ”costretti” perché non si tratta di un prodotto qualunque.
E’ la nostra prima produzione All Grain! Il nostro primo tentativo di birrificare partendo da zero, dal chicco di grano ancora da macinare, con la considerevole complicazione di uno stile di birra realizzato a bassa fermentazione!
Una birra che scaturisce in noi allo stesso tempo un sentimento di affetto ed uno di paura, di insicurezza.
E voglio ribadire nuovamente ”costretti” anche perché ‘sta birra...........................ci piace…………………………..….ma ci piace un sacco!
Delle birre che abbiamo assaggiato il sabato precedente alla decisione (test-day 29/06), questa è stata forse quella che ci ha più colpito (anche se, personalmente, non ho provato il ben che minimo dispiacere nel sorseggiare anche la nostra blanche).
Privarsene di un litro intero ci da, ancor prima di farlo, la sensazione di un triste distaccamento.
Ci sentiamo un po’ come dei traditori anche se il rendersi conto che potrebbe essere una giusta causa un po’ ci rinfranca.


IL prodotto non deve essere etichettato ma accompagnato da un foglio con l’indicazione della tipologia, il nome del produttore, la ricetta seguita o le materie prime utilizzate e, se si vuole, da una breve descrizione.




E’ il venerdì della settimana precedente alla manifestazione.

Compiliamo il tutto e partiamo!

Portiamo le nostre due bottiglie da 0,50l ad Arezzo, presso un’agenzia turistica indicata come uno dei luoghi ufficiali di consegna/ritiro dei prodotti.




Trovata l’agenzia (con non poche difficoltà, anzi… a dirla tutta…..per trovarla avremo girato a piedi attorno ad un solo isolato almeno per una mezz’oretta) decidiamo di non tornare subito a casa ma di fermarci in un negozio (di birre, chiaramente) che avevamo prima adocchiato e che ci aveva molto ispirato.



Tanto è vero che una dolorosa separazione può essere dimenticata in fretta solo con una rapida riconciliazione, quanto è vero che il degustare un paio di birrette artigianali ci è sembrato metaforicamente essere una sorta di riavvicinamento a quel mondo che ritenevamo dentro di noi di aver tradito, di non aver rispettato.




Dopo tempo, in macchina per la strada del ritorno, ci viene un pensiero: ”...ma se nessuno di noi tre potesse andare sabato 13/07 a Bibbiena ad assistere al concorso e se, per un non so quale motivo, l’organizzazione avesse la necessità di contattarci…. Come fa??” solo in quel momento ci eravamo resi conto che sul foglio consegnato ore prima assieme alla birra gli unici riferimenti che comparivano erano; “Forti Carlo (Quei Citti)”. 
Nessun indirizzo mail.
Nessun numero di telefono.
Non una menzione a paesi o lughi.

Ecco, in quell’istante ci siamo sentiti dei veri cretini.

Fortunatamente alla manifestazione Carlo ha la possibilità di partecipare e di renderci noto il risultato.

3° classificati su una ventina di partecipanti, "...clamoroso al cibali!!!!"



 



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