venerdì 20 settembre 2013

Aumento dell'accisa sulla birra

Erano anni che i vari governi italiani paventavano un aumento delle accise, tornando ogni volta sui propri passi. Ma con un fare prettamente italico, tutti i vari spauracchi erano funzionali a preparare il terreno per la decisione ultima, alla quale ormai ci eravamo rassegnati. Quindi prepariamoci tutti, perché a breve la birra costerà di più. Costerà di più produrla e, soprattutto, berla. Con buona pace di chi aveva esultato per gli ultimi dati del settore, che mostravano uno stato di salute incoraggiante.
Come riportato dal Sole 24 Ore, il rincaro si realizzerà secondo 3 incrementi successivi: il primo fissato già per il 10 ottobre 2013, il secondo al 1° gennaio 2014 e il terzo esattamente un anno dopo, il 1° gennaio 2015. In numeri significa ad esempio che a inizio del prossimo anno l’accisa sarà passata da 2,33 a 2,70 euro per ettolitro per grado plato, che, tenendo conto dell’iva (in aumento di un punto percentuale), significherà un +33% sul valore di questa imposta. Considerate che già nel 2006 ci fu un aumento pari a quasi il 24%. Se non erro, non si tratta di programmi confermati al 100%, ma per il momento l’incremento del 10 ottobre è sicuro.
Al di là del fisiologico prurito per una decisione del genere, il modo in cui essa è stata pianificata solleva più di una perplessità – per usare un eufemismo. La prima è di carattere culturale, in quanto l’incremento servirà a finanziare, con il recupero di 448 milioni di euro, il decreto scuola. Come a dire: per garantire ai vostri figli l’istruzione che merita andiamo a colpire gli ubriaconi. Un colpo basso che permetterà al governo di non ricevere particolari critiche, se non quelle provenienti dal settore.
La seconda perplessità riguarda ancora una volta lo stato preferenziale di cui può godere il vino, la cui accisa resta fissata a 0 euro. Come sempre in Italia si teme di colpire i forti, mentre si chiedono sacrifici solo ai deboli. È un problema che non riguarda solo le bevande alcoliche, ma non per questo può essere tollerato. Questo discorso dell’accisa azzerata per i produttori di vino sta cominciando a diventare un argomento molto irritante.
Terzo punto, neanche a dirlo, l’aumento delle accise colpirà soprattutto i birrifici artigianali. Questo è un punto fondamentale, che ancora non è stato sottolineato con la giusta forza. Nel marasma di deboli prese di posizione nei confronti dell’intervento del governo, nessuno si è preso la briga di spiegare che la disciplina attuale delle accise tende a svantaggiare soprattutto i piccoli produttori. A differenza di altri paesi, dove evidentemente c’è più competenza nei punti chiave della cosa pubblica, in Italia non esiste infatti una differenza sulla gestione delle accise in base agli ettolitri annui prodotti. Sia che tu sia una multinazionale del settore o un artigiano che brassa 1.000 ettolitri l’anno, dovrai sottostare alle stesse regole. Con un riverbero pesantissimo sulla salute economica dei piccoli birrifici.
Chiaramente le ripercussioni sul settore – e in particolare sul segmento artigianale – possono essere davvero pesanti. Per darvi un’idea, Assobirra denuncia un carico fiscale pari al 47%, in un’escalation di rincari che tra il 2004 e oggi ha toccato +114%.
(articolo preso da  cronache di birra)

Firma anche tu la petizione!

sabato 14 settembre 2013

Villaggio della birra 2013


Domenica scorsa,8 Settembre,abbiamo avuto la splendida idea di partecipare a questo evento (da visitatori)....Da veri temerari , io e Carlo ,domenica mattina siamo partiti per percorre i 100km che ci separavano dal "paradiso della birra artigianale",quindi inutile dire che non vedevamo l'ora di arrivare....Il nostro percorso ci ha portato a passare in paesi con dei paesaggi a dir poco mozzafiato,per arrivare a Buonconvento ed essere immersi nella campagna senese....Subito siamo stati colpiti dalla location di questo evento:Fattoria di Piana a Buonconvento,localita' Santa Cristina:




che dire,non male come posto!!!vero?,bellissimo,immersi in un mondo a parte per 5 o 6 ore...
Subito ci siamo gettati nella degustazione di birre ,che farebbero cambiare immediatamente idea agli ignari che ancora si bevono una becks,quando parlano di bersi una birra!!!... Siamo rimasti immediatamente annichiliti davanti ad una double ipa di Birrificio del ducato,assurda nella sua esplosione di aromi e luppolo a go go...seguita dalla chiacchierata con l'aiuto birraio,il quale nel finire della giornata ci ha onorato della sua compagnia,con una bellissima chiacchierata di una mezz'ora bevendo un caffe' e mangiando patatine fritte(strano abbinamento)

dopo il primo gettone di birra,ci siamo buttati a capofitto,con pausa pranzo(NECESSARIA)per svariare dal top delle birre artigianali italiane a quelle belghe
Appena pranzato c'e' stato il nostro primo approccio con il Lambic ,o meglio con stili di birra acida. Lambic è il nome di uno stile di birra caratterizzato dalla fermentazione spontanea. Le birre lambic sono prodotte esclusivamente nella regione del Payottenland, a sud-ovest di Bruxelles, in Belgio. Birre prodotte con modalità analoghe al di fuori di questi territori sono denominate "lambic-style" oppure "plambic" (ovvero pseudo lambic), sebbene questa sia una distinzione puramente volontaria effettuata per rispetto all'originale.

Al contrario delle ale e lager convenzionali, che sono fatte fermentare utilizzando ceppi di lievito accuratamente selezionati per lo scopo, il lambic è prodotto attraverso fermentazione spontanea: il mosto di birra viene esposto ai lieviti selvatici e ai batteri autoctoni della valle della Senne, in cui si trova Bruxelles. Questo inusuale processo di fermentazione conferisce alle birre di tipo lambic un sapore assolutamente distintivo: secco, vinoso e sidroso, con un retrogusto acidulo.Su questo stile acido,ma non e' un vero e proprio lambic, ho assaggiato un Beerbera del birrificio Loverbeer di Torino:

Prodotto a fermentazione spontanea in legno grazie all'aggiunta di uva Barbera pigiata e diraspata, nessun lievito aggiunto.
Birra di grande freschezza e frizzantezza.

Ottima come aperitivo e per accompagnare primi piatti dal gusto delicato. Da provare anche con formaggi grassi, salumi o salmone.

"Fresca, vinosa e fruttata all’olfatto, doti che vengono confermate nel palato e che rivelano uno stretto legame tra il mondo delle birre a fermentazione spontanea e quello dei vini"

....mentre degustavamo,e ad ogni sorso rimanevamo sempre piu' stupiti dalle varieta' di questo nettare,abbiamo approfittato per fare qualche foto con i mastri birrai e con il massimo esperto italiano di birra Lorenzo Dabove,in arte Kuaska:
di seguito,le foto con Schigi,birrificio Extrahomness, ed i mastri birrai de L'Olmaia e Barley:

Splendida,splendida ,splendida giornata,alla scoperta di questo mondo,nel quale siamo entrati in punta di piedi,ma che nel nostro piccolo,ci sta' dando belle soddisfazioni!!!
Nel produrla prima di tutto ed anche quando i nostri amici e conoscenti,dopo averla assaggiata ci dicono:bravi ,complimenti,ho bevuto una buonissima birra!!! Sono soddisfazioni...
Per concludere:se amate la birra o se volete scoprire questo mondo, e' un evento che il prossimo anno non potete assolutamente perdervi!!!!!!!!!!!!!!!!!