venerdì 30 agosto 2013

ETICHET-TI-AMO: 1- Helles


Non sarebbe giusto considerala l’etichetta n°1, visto che già anche con le prime produzioni del 2012 ci siamo divertiti a realizzare dei piccoli adesivi che abbiamo poi apposto sulle bottiglie, ma di certo è la prima etichetta fatta espressamente per il nostro primo prodotto all-grain.





Per questo, abbiamo deciso di utilizzare come base un formato immagine che riportasse chiaramente il nostro pensiero sull’universalità della birra:
·         un prodotto per la nazione, un prodotto per la famiglia (“A National drink”, “A Family Drink”)
 
Essendo, come detto, l’etichetta per la prima birra all-grain non poteva certo mancare il n°1, sia sull’etichetta fronte (semplice bollino) che sulla retro (estrazione del numero 1 dalla banconota da 1 dollaro):
Sulla etichetta sono molto presenti le nostre facce, le facce di “quei citti”; sia sull’etichetta fronte (come caricatura) che sulla retro (stilizzazione in bianco e nero, dietro la scritta Helles):

 



C’è un’ultima “personalizzazione” dell’etichetta.

Volutamente difficile da vedere sul formato cartaceo (anche se, in realtà, a causa della scarsa qualità della stampa e molto più difficile di quanto avessimo noi per primi desiderato) c’è un IMMAGINE NASCOSTA.

Si trova dietro i testi della etichetta sul retro bottiglia (la quale ha anche un errore di ripetizione “…dell’amaro dell'amaro…”, ma che possiamo farci…….. oramai le etichette le avevamo stampate così!!).

Effettivamente per scorgerla occorrerebbe la vista di Vasilij Grigor'evič Zajcev, più conosciuto semplicemente come Vassili Zaitsev (vedi il film “Il nemico alle porte”)
Vassili Zaitsev - film Il nemico alle porte (Wikipedia)
Vassili Zaitsev - Biografia (Wikipedia)

L’immagine è un tributo al nostro paese, o meglio all’opera d’arte che esso custodisce (la Madonna del parto di Piero della Francesca), ed alla nostra passione per la birra. Una fusione tra i due.

Se dall’immagine originale:

 
Togliamo infatti le scritte:

 
E  puliamo l’immagine dal velo di colore che volutamente la copre:


 

 

ETICHET-TI-AMO: Introduzione



Il Birrificio di quei Citti è lieto di postare sul blog questa nuova rubrica dedicata alle etichette delle nostre birre.

Premetto, nessuno di noi tre è un grafico ne’ tantomeno ha una buona conoscenza di programmi di grafica o di fotoritocco; essenzialmente le nostre etichette si limitano a prendere spunti da prodotti già esistenti e/o da immagini che troviamo in rete,  che cerchiamo di personalizzare a seconda della tipologia di birra o della nostra fantasia.

Il nostro tempo libero è sicuramente più dedicato alla produzione, all’approfondimento ed alla sperimentazione di tecniche produttive, allo studio, alla realizzazione e miglioramento dei nostri “utensili” homemade e, perché no, anche alla degustazione di nuove birre.

Chiaramente una buona birra si valuta in base al suo profumo, al suo sapore, al suo aroma, al suo retrogusto o, ancor meglio, alle sensazioni ed alle emozioni che suscita mentre la si beve ed a ciò che ci lascia quando la si è bevuta.

La qualità non è certo data dalle etichette!

Però….. se è vero che “anche l’occhio vuole la sua parte”….eccoci qua che, quando il tempo libero ce lo consente, ci troviamo alle prese con Adobe Photoshop (anche se una versione piuttosto datata) e con grattacapi legati a colori, dimensioni, fogli adesivi…..

E’ un modo come un altro per personalizzare ancora di più un nostro prodotto, per farcelo sentire nostro in modo più profondo; è la nostra firma, il sigillo su carta della nostra passione.


giovedì 22 agosto 2013

American Pale Ale - All grain

La nostra voglia di birra non si ferma neanche davanti a questo caldo torrido che impedisce produzioni brassicole per via delle temperature dannose ai lieviti.
Ma noi siamo attrezzati di frigoriferi a temperatura controllata e niente ci vieta la produzione di una American Pale Ale, Stile di birra apprezzatissimo da tutto il team di produzione.
Vogliamo una birra Amara ma anche profumata e ben bilanciata e così ci siamo messi al lavoro buttando giù una ricetta con hobbybrew e l'abbiamo effettuata.

In compagnia del socio Pirlo82 ( luca 80 era al lavoro) e del grande amico fotografo Carlo Campi, che ha effettuato delle bellissime fotografie per noi, ci siamo messi al lavoro:



                              Dettaglio del malto appena macinato



La ricetta è questa:

Ricetta per , litri finali 23,0 (in bollitura 23,0)

efficienza  75%, bollitura 60 min.

OG 1,069; IBU: 40,3; EBC: 22;

Malti:
  6000 gr Pale Ale Malt (2 Row), 1,039;
  450 gr Crystal 105L, 1,033;
  110 gr CaraPilsner, 1,035;

Luppoli e altro:
  33 gr Cascade, 5,5 %a.a., 30 min;
  21 gr Columbus (Tomahawk), 14,0 %a.a., 60 min;
  16 gr Cascade, 5,5 %a.a., 10 min;



Luppoli in dry hopping
  20 gr Columbus (Tomahawk), 14,0 %a.a., 0 min;
  20 gr Cascade, 5,5 %a.a., 0 min;

Lieviti:
  SafAle English Ale







Abbiamo effettuato un monomash a 66° per 60 minuti mescolando di continuo il mosto ottenuto.



 Grazie alla pentola coibentata abbiamo riacceso il fornello solo 3 volte e abbiamo rispettatto i 66 gradi per tutto il periodo di tempo



 Dopo 60 minuti di mash il test dello iodio è risultato positivo






Abbiamo iniziato la fase di batch sparge, il nostro filtro bazooka montato sulla nuova pentola da 50 litri ha funzionato a dovere filtrando tutto il malto e facendo uscire solo il "magico" mosto




Raccolta la birra nella seconda pentola pronta per la bollitura, questo è quello che rimane nella pentola di mash
Nel mentre ci accingiamo alla fase di bollitura degustiamo un birra che noi amiamo tantissimo
Una reale del birrificio Birra del Borgo di Rieti


E' tutto pronto , l'acqua stà bollendo e siamo pronti alla luppolatura, fase molto importante per questo tipo di birra visto che è una birra molto luppolata e quindi molto amara.


Abbiamo utilizzato in bollitura due tipi di luppolo americani.
Columbus e Cascade. Il primo in formato pellets, il secondo in coni.
I profumi che emanano sono straordinari, ricordano la frutta tropicale



La fase di bollitura è di 1 ora durante la quale abbiamo effettuato 3 gittate di luppolo.


Finita questa fase abbiamo raffreddato velocemente il mosto con la serpentina di rame, effettuato il whirpoll per far cadere i residui di proteine e luppolo nel centro della pentola, ossigenato il mosto con la pompetta per acquari e  inoculato il lievito us 05 alla temperatura di 20 gradi .


Alla fine del procedimento e misurata la densità del mosto ottenuto non possiamo che essere soddisfatti del lavoro svolto. Abbiamo ottenuto una efficenza del  70% alzando di molto gli ultimi risultati ottenuti.
Il test del nuovo impianto è passato.

Ora rimane da migliorare la macinatura per arrivare al giusto equilibrio.

Non vediamo l'ora di poter assaggiare questa birra, ma sappiamo bene che prima di 5 o 6 mesi non sarà pronta.

Un ringraziamento di cuore al nostro amico Carlo Campi che ha effettuato un servizio fotografico davvero al top.

 Prossima Birra......... Birra al miele

Birra in collaborazione con l'apicoltore Paoloni Stefano ( nostro caro amico ) che ci fornirà un buonissimo miele millefiori prodotto nel nostro comune.....

Quindi una birra tutta Monterchiese     
Non vediamo l'ora

Alla prossima cotta.......

giovedì 8 agosto 2013

Montinera - Piccolo birrificio clandestino

Oggi in questo pomeriggio estremamento caloroso ci siamo deliziati con una birra che avevo acquistato alla manifestazione sulle birre artigianali di Bibbiena.
 

La Montinera del piccolo birrificio clandestino di Livorno una imperial stout con 7 gradi alcolici.

Quella sera a Bibbiena avevo passato quasi tutta la serata davanti al loro bancone e mi avevano colpito  le loro birre ( infatti le avevo comprate praticamente tutte ), ma soprattutto mi aveva colpita la simpatia e la cordialità del birraio Pirluigi.

La mortinera quella sera è stata sicuramente la mia preferita

Questa Imperial stout si presenta nera, impenetrabile con una schiuma persistente e pannosa.
Al naso decisa tostatura e cioccolato. In bocca la tostatura, si mischia bene col luppolo, per finire con un bel tocco d'amarognolo, liquerizia e cioccolato.



Questa birra si è classificata al primo posto nel 2012 come birra dell'anno nella categoria 8:
 Birre scure, alta e bassa fermentazione, alto grado alcolico, di ispirazione angloamericana (Robustus/Baltic Porter, Imperial Porter, Russian Imperial Stout)

Un grandissimo risultato per il piccolo birrificio livornese, ma questa birra ( per me che adoro le stout e le birre inglesi in generale) è veramente un capolavoro!!!



Nome: Montinera
Prodotta: Piccolo birrificio clandestino
Luogo: Livorno
Stile: Imperial Stout
Formato: 50 cl
Prezzo: 8,50 €
Acquistata: Bibbiena festa della birra artigianale

martedì 6 agosto 2013

CHI BEVE BIRRA CAMPA CENT’ANNI!!!



Il passaggio delle nostre produzioni dal metodo Kit ed E+G alle ALL GRAIN (nostra croce e delizia) è coinciso anche con il termine dell’utilizzo del, a parer mio, poco simpatico tappo a fungo di plastica con tanto di gabbietta metallica e capsula termoretraibile a un più consueto e simpatico (per il mondo della birra) tappo a corona.
Da qui abbiamo deciso di iniziare ad utilizzare anche un sigillo di garanzia.
Che cosa è ‘sto sigillo?
Una semplicissima etichetta adesiva da apporre sulla testa del tappo a corona e da incollare bene alle pareti del collo della bottiglia.
Qual è il suo scopo?
Unicamente di garantire che la bottiglia NON sia mai stata aperta.
La nostra decisione è sicuramente più dovuta ad un fattore estetico e di personalizzazione della bottiglia stessa che ad un fattore di sicurezza e garanzia (visto e considerato che le poche bottiglie che facciamo ce le beviamo noi, non sono in vendita, e che una volta aperte, siano anche da 2 litri o più, difficilmente non rimangono vuote!!)
Ma cosa stampare sul sigillo????
Scartata l’idea di un’immagine, considerando la forma dell’etichetta, decidiamo di virare in un testo, una frase…..o meglio un MOTTO, UNO SLOGAN; cioè qualcosa di rapido, facilmente memorizzabile, che riconducesse senza dubbio alcuno al mondo degli Homebrewers e della birra.
“Rimbecilliti” come siamo quotidianamente da spot pubblicitari (in tv, alla radio, in internet, nelle app, per strada), penso io, non sarà difficile trovarne uno!
E invece, vuoi forse anche per una nostra poco fertile fantasia, vi posso assicurare che motti e slogan sono molto, molto, molto più facili da memorizzare che da creare!
Per gioco sfido chiunque stia leggendo a capire di quale marca si stia parlando, sarà semplice riuscire a completare almeno 7 o 8 dei 10 seguenti slogan:
…., just do it.
Toglietemi tutto, ma non il mio ….
Caffè ……., più lo mandi giù e più ti tira su
Che mondo sarebbe senza …….?
….. ………., sapore vero.
Altissima, purissima ………
… …., così tenero che si taglia con un grissino
……. il caffè è un piacere, se non è buono che piacere è
………, la cucina più amata dagli italiani
Banca …….., costruita attorno a te
E con questo elenco si potrebbe continuare all’infinito!
Non avendo la minima idea su come poter generare una frase così d’effetto tanto da impatto da poter rimanere impressa nella mente (ed associata alla nostra birra) decidiamo di “prendere in prestito” –eufemismo- qualcosa di già esistente.
La mancanza di eleganza e di stile che potrebbe contraddistinguere il “copiare” è a mio avviso e nel nostro caso completamente annientata dalla ricchezza di storia e dalla bellezza di significato che la frase scelta porta in sé.
Come d’incanto, infatti, emerge un certo nostro romanticismo (che nascondiamo molto bene sotto una scorza ben spessa):
CHI BEVE BIRRA CAMPA CENT’ANNI!
 Sia chiaro, la birra non vuole fare concorrenza alle industrie farmaceutiche né tantomeno può essere considerata come un elisir di lunga vita; la frase, nata Italia negli anni 20, aveva infatti il solo ma importantissimo scopo di pubblicizzare il prodotto nel nostro paese.
Abbiamo notizie della frase in questione dal 1929. Fu la prima campagna (pubblicitaria) collettiva. Non era ancora l'epoca dei testimonial celebri e la "reclame" (allora, si chiamava così) mirava ad accrescere il consumo di birra attraverso la presentazione delle sue qualità benefiche.
Degli slogan recitavano testualmente:
 "Bevetela durante i pasti. Facilmente digeribile, contenente sostanze toniche e nutrienti.”
“La birra è indicata durante i pasti, anche per le donne, vecchi e bambini”
“Assicura sonni tranquilli e umore lieto".
(chi è che discorda su “sonni tranquilli e umore lieto”?)


Ma, probabilmente, la mitica “Chi beve birra campa cent’anni!”, ha origini ancora ben più lontane.

Si pensa infatti che questo modo di dire sia stato coniato in Inghilterra, per la precisione a Londra, durante il periodo della Grande Puzza (Great Stink).
Un tuffo nella storia….E’ l’estate del 1858, periodo durante il quale il centro della capitale britannica fu colpito da un intenso odore di acque reflue non trattate di origine umana.
Sino a tutto il diciannovesimo secolo, infatti, a Londra erano presenti solo 15 miglia di fogne. In pratica, i gabinetti si trovavano solo nelle ville più importanti!!
La gente non poteva quindi fare a meno di “utilizzare” il Tamigi.
La situazione, mano a mano che la popolazione aumentava sempre di più, si trasformò da difficile a quasi impossibile. Nell’anno della “Grande Puzza” (1858) si dice che le persone si dovevano coprire il naso con un fazzoletto ogni volta che uscivano di casa per non sentirsi male. Anche il lavoro dello stesso parlamento inglese per un periodo nell’estate dello stesso anno si dovette arrestare a causa di questa puzza!


Ancor peggio, la pessima situazione igienica fu causa di epidemie… una su tutte quella del colera (all’epoca le cause del colera non erano note e si pensava che esso si trasmettesse via aerea). Chiunque, non essendo a conoscenza dei pericoli, utilizzasse o bevesse l’acqua infetta del Tamigi era a serio rischio.
Ma cosa c’entra la birra in tutto ciò?
Più passa il tempo, più i morti aumentano e più ci si rende conto che, appunto, ci beve birra (e non acqua!!) fosse in qualche modo immune alla malattia -da qui potrebbe risalire il celebre motto-.
Questa “magia” era dovuta al fatto che per la brasatura della birra l’acqua era bollita prima di essere consumata sotto le sembianze del celebre infuso. L’idea che la birra potesse regalare una vita più lunga e/o guarire dalle malattie contagiò tutti, tanto da far diventare questa bevanda la più consumata all’interno degli ospedali dell’epoca (oltre che, a volte, utilizzata addirittura come moneta di scambio).

Nonostante l’importanza ed il ruolo attivo che ha avuto la beneamata birra nella vicenda, le vicissitudini della Londra dell’età vittoriana terminarono solo a fronte di una radicale trasformazione della città; il Tamigi venne “purificato” e cominciò la costruzione di un nuovo sistema fognario di 1300 miglia complessive. 
Ecco le nostre prime birre con il sigillo della storica frase!





venerdì 2 agosto 2013

Ricetta Kit estratto luppolato Brewferm Diablo con modifica

Salve a tutti, oggi vi posto una ricetta per ottenere 9 litri finali di birra belga con un kit di estratto luppolato della marca brewferm, metodo ideale per chi si cimenta nei primi passi nel mondo brassicolo.

Tramite queste modifiche avremo un prodotto finale con alto tasso alcolico ( circa 8,5%) e un corpo decisamente migliore rispetto al semplice barattolo di estratto luppolato senza aggiunte.

Abbiamo bisogno di :



un barattolo di malto amaricato brewfrem diablo













Una bustino di lievito safbrew t 58














300 grammi di zucchero candito chiaro











 

200 grammi di beermalt dry ( estratto di malto secco)











Il lievito t 58 donerà un sentore speziato tipico delle birre trappiste mentre lo zucchero candito + l'estratto secco doneranno più corpo e un leggerissimo tasso alcolico superiore al normale kit.


Il procedimento è semplicissimo:

Scaldare a bagno maria il barattolo.
Preparare una pentola abbastanza capiente e metterci dell'acqua ( circa 3-4 litri) e scaldare
Aggiungere l'estratto luppolato del barattolo e mischiare il composto con l'acqua calda.
tritare bene lo zucchero candito e aggiungerlo insieme al beermalt dry facendoli sciogliere nel mosto creatosi in precedenza.
Portare a ebollizione per pochissimi minuti.
A questo punto raffreddare velocemente. Versare la pentola nel fermentatore e rabboccare fino al raggiungimento dei 9 litri previsti con acqua ghiacciata.
Inoculare il lievito con il mosto a temperatura di 20 gradi.
Naturalmente sanitizzare tutti i materiali con il nostro metabisolfito di potassio.

Colore rosso rame e dalla schiuma densa con un'ottima tenuta.
Aroma caratteristico, morbida al palato con un retrogusto leggermente dolce

Maturazione di almeno 6 mesi.